La Storia
È stata definita Urbs Inexpugnabilis per la sua inespugnabilità dai romani, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all’Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno in tutte le direzioni.
La presenza umana nel territorio si ha già nel XIV secolo a.C., la cui testimonianza sono un villaggio, una necropoli e un tempio, risalenti al Neolitico, rinvenuti attorno al Lago di Pergusa.
Ritrovamenti archeologici fanno pensare alla presenza di Sicani prima e dei Siculi dopo.
Durante la dominazione greca Henna era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra. Intorno al 400 a.C. passò ai Siracusani e nel 212 a.C. ai Romani. Ad essi succedettero i bizantini e poi gli arabi. Con la conquista da parte dei Normanni divenne ‘Castrogiovanni’ (dal nome dato dagli arabi).
Durante i Vespri siciliani, con i quali la Sicilia si ribellò agli Angioini, la città divenne per breve tempo libero comune con istituzioni repubblicane. Sotto gli Aragonesi divenne un centro fiorente; in questo periodo la città vide la nascita di numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico.
Sotto gli Spagnoli e i Borbone la città visse un lento declino, che si arrestò dopo l’Unità d’Italia grazie alla nascita della ferrovia. A partire dal 1861, in seguito all’incremento dell’attività mineraria dello zolfo, visse un periodo di notevole evoluzione demografica.
Nel 1927 il regime fascista costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia e ripristinò l’antico nome di Enna.
Dopo l’erezione a capoluogo di provincia, interi quartieri vennero rasi al suolo per far posto a strade diritte e ampie, a piazze e a nuovi palazzi. Enna perse la sua immagine di borgo medievale, che conserva solo in alcuni rioni.
Cosa visitare Architetture religiose
La città era ricca di chiese e conventi, ereditati dal suo lungo passato di dominazione spagnola e borbonica. Nel Settecento erano infatti presenti ben 133 chiese: molte furono demolite, dismesse, sconsacrate, o adibite ad altro uso; oggi ne sopravvivono circa 35.
Duomo
Dedicato a Maria Santissima della Visitazione, è la chiesa madre della città, nonché monumento nazionale e luogo di pace dell’UNESCO dal 2008.
Costruito nel Trecento e profondamente rinnovato circa due secoli dopo, è un notevole esempio di architettura medievale. Vi si accede da un’ampia scalinata; ha una facciata a tre ordini, nel primo è presente un portico a tre portali, mentre gli altri due ordini costituiscono la torre campanaria. Quest’ultima, più volte crollata e ricostruita nel corso dei secoli, ospita una enorme campana, detta "dei 101 quintali".
Sul fianco destro, oggi murata, si trova la Porta del Giubileo, ottimo esempio di gotico siciliano.
Ha una pianta a croce latina, tre navate, con imponenti colonnati corinzi in basalto nero, e tre absidi. All’interno un pregevole soffitto ligneo a cassettoni riccamente intagliato, così come il palco della cantoria e quello dell’organo; il pulpito in stile classico-rinascimentale; pregiate tele e lampadari.
Il Duomo è il punto culminante delle celebrazioni della Settimana Santa di Enna.
Santuario di Papardura
È una chiesa costruita su un’area rocciosa ricca di grotte. Edificato intorno al 1660, ha un prospetto molto semplice con un portale sormontato da un rosone in pietra. L’interno, a una sola navata, è in perfetto contrasto con l’esterno: è infatti il trionfo del barocco.
All’interno un pregevole soffitto ligneo a cassettoni, dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, seicenteschi stucchi e una pavimentazione in marmo policromo che richiama il motivo del soffitto. L’abside con l’altare maggiore sono sistemati nella grotta, nella quale vi è una lastra a rilievo d’argento raffigurante il “Trionfo della Croce”.
Chiesa dello Spirito Santo
Sorge su uno sperone roccioso a precipizio su un’antica necropoli gremita di grotte, di ruderi di cinte murarie e di resti di fortificazioni bizantine.
Le prime notizie storiche documentate della struttura risalgono al 1320, quando l’antico complesso bizantino fu concesso ai frati Francescani, che vi risiedettero fino al 1393, quando ricevettero in dono dal sovrano quello che era stato il Palazzo-fortezza della famiglia di Andrea Chiaramonte.
Di proprietà privata, la chiesa fu acquisita nel 1995 dal Comune di Enna, a seguito della donazione fatta dai proprietari. Completato il restauro, fu riaperta al culto nel 2009 e concessa in comodato d’uso alla Confraternita dello Spirito Santo, della quale è sede.
L'edificio della chiesa è formato da due strutture: la torre a cui è addossata la chiesa, sovrastante la vicina Porta di Janniscuru, è la parte più antica; la chiesa vera e propria, costituita da due ambienti (uno rettangolare centrale e uno esagonale iniziale), è il risultato di rifacimenti e ristrutturazioni che si resero necessari nel corso dei secoli a seguito degli smottamenti che il terreno franoso ha subito a più riprese.
All’interno una statua dell’Addolorata, il simulacro della "Dormitio Virginis", un ambiente che riproduce la Santa Casa di Loreto.
Chiesa di San Leonardo Abate
Conosciuta come "A Chisa ‘a Passioni", risale al 1400. L’interno, ad unica navata, è molto semplice: un altare maggiore e quattro nicchie laterali, in cui sono esposti i simulacri dei Santi Cosma e Damiano, della Madonna del Giglio, di San Leonardo Abate, della vergine di Fatima e quello più importante dell'Ecce homo, oggetto di devozione durante la settimana santa. La struttura è sovrastata da un campanile del 1200, un tempo torretta di guardia bizantina.
Cosa visitare Architetture civili
Castello di Lombardia
È l’edificio simbolo della città. Il castello fu edificato dai Sicani sul terreno in cui, nel V secolo a.C., esisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna (1130) si trasformò in castello. Deve il suo nome a una guarnigione di soldati lombardi posta a difesa dell'antica fortezza durante la dominazione normanna.
Intorno alla metà del 1200, sotto gli Svevi, furono innalzate 20 bellissime torri. Durante il periodo borbonico subì un forte declino e fu trasformato in prigione. Per un cinquantennio il Castello è stato sede del teatro lirico cittadino.
Con i suoi 26.000 mq di superficie, è uno dei castelli di epoca medievale più grandi d'Italia. Al suo interno il Piazzale della Maddalena, il Piazzale degli Armati, il Piazzale di San Nicola: qui troviamo gli appartamenti reali, la cappella vescovile, alcuni torrioni, un oratorio rupestre e la Torre Pisana.
La Torre Pisana è, fra le 6 torri sveve sopravvissute, la più alta, bella e meglio conservata. Dall'alto dei quasi mille metri s.l.m., la torre offre un panorama vastissimo, che spazia dalle Madonie all’Etna, dal lago di Pergusa al Canale di Sicilia e buona parte della Sicilia centro-orientale.
Torre di Federico II
La torre di difesa, di forma ottagonale, venne fatta costruire dall’imperatore Federico II.
Sorge in cima a una collinetta alberata, all’interno del parco della Villa di Federico II, e dalla sua sommità si ha una veduta incantevole su tutta la città alta e sulle valli sottostanti.
Era collegata al Castello di Lombardia da una galleria scavata nella roccia, oggi chiusa.
Porta di Janniscuru
Delle 6 antiche porte di accesso alla città, la porta di Janniscuru è l’unica rimasta: le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.
La porta, circondata dalle grotte di una necropoli, si presenta massiccia e con un arco a tutto sesto.
Rocca di Cerere
Sorge nei pressi del Castello e, fin dal XIV secolo a.C., fu un luogo di culto e divenne parte integrante del vicino santuario: si intravede ancora l’ara sacrificale, utilizzata da Sicani, Greci e Romani, per il culto della dea delle messi. Il luogo è ricco anche di ambienti rupestri e ipogei di varie età.
Pergusa
A pochi chilometri da Enna è sita la Riserva naturale speciale Lago di Pergusa, con la sua area forestale e l’omonimo lago, unico bacino naturale della Sicilia centrale.
Il lago di Pergusa è un lago salmastro circondato da una fascia di vegetazione costituita da giunco, atriplice, salicornia e da un folto canneto. Nell’area forestale vediamo la presenza di conifere, eucalipti, querce, lecci e roverelle.
La Riserva riveste un particolare interesse dal punto di vista ornitologico in quanto area nevralgica nei flussi migratori di molte specie di uccelli. Qui, in base alle stagioni, è possibile ammirare folaghe, anatre, aironi cinerini, poiane, civette, falchi di palude, barbagianni, garzette e il rarissimo airone rosso.
Oltre agli uccelli, la Riserva ospita anche mammiferi come l'istrice, la donnola, rettili come la tartaruga palustre siciliana, il ramarro e la lucertola siciliana, nonché anfibi come il rospo smeraldino siciliano e il discoglosso dipinto.